Da GameStop a Elon Musk, non cadere nella trappola degli investimenti insensati

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Mentre l’inflazione colpisce duro, la scarsa consapevolezza finanziaria, il desiderio di emulazione, gli eccessi di entusiasmo e le social communities come Reddit remano contro i risparmi dei giovani -e non solo- e la loro capacità di gestirli bene. Ma imparare è necessario per poter iniziare a far fruttare fin da subito quel che già oggi si riesce ad accantonare

Conoscete il film “Escape Room”? Ne sono stati girati diversi, in realtà, uno o due forse più convincenti degli altri. Il gioco è semplice: sei intrappolato in una stanza e devi risolvere una serie di enigmi per uscire. Oggi, finanziariamente parlando, c’è tutta una generazione chiusa in una “Escape Room” simbolica: è la stanza della poca consapevolezza circa l’importanza di gestire bene i propri soldi.
Non solo Millennial. Una nuova generazione si sta affacciando al mercato del lavoro, del reddito e, dunque, anche del risparmio. È la Gen Z, quella dei nati tra il 1995 e il 2010. A loro era dedicata la decima edizione Global Money Week, in programma dal 21 al 27 marzo 2022. Tema: “Costruisci il tuo futuro, gestisci bene il tuo denaro”. E gestire bene il denaro è naturalmente la chiave per uscire dalla “Escape Room”. Ma per trovarla, ci sono alcune sfide da superare.

Wallstreetbets, memestock e la fiducia nei consigli finanziari delle comunità digitali
Vi ricordate cos’è successo non tanto tempo fa con GameStop? GameStop grazie al sostegno di piccoli investitori attivi su Reddit ha visto il prezzo delle sue azioni lievitare da meno di 20 dollari a 347 dollari tra il 12 e il 27 gennaio 2021 (+1.635%), per poi sgonfiarsi di nuovo fino a circa 45 dollari e risalire, con la stessa velocità, oltre i 245 dollari. Questi piccoli investitori si sono mossi usando la rete e i social, infischiandosene delle valutazioni fondamentali, dei commenti degli analisti, seguendo soltanto la loro “tribù”.

La grande assente? La cultura finanziaria. La vicenda riguarda infatti trading online, speculazione e assenza di attenzione per i fondamentali. Perché sì, ognuno investe come vuole, ma sarebbe consigliabile guardare i fondamentali e non investire come in un video game. E siccome prima o poi il mercato torna sui valori fondamentali (questo insegna la storia: le variabili finanziarie sono “mean reverting”), probabilmente qualcuno si sarà fatto male e avrà imparato sulla propria pelle la lezione.

Mercati al ribasso: è un buon momento per comprare? Sì, ma occhio al market timing
A seguito dell’invasione russa dell’Ucraina la volatilità dei mercati è aumentata, con una caduta degli indici azionari più significativa in Europa date le maggiori relazioni con il mondo russofono.
Ed ecco che nella mente di molte persone hanno iniziato a fiorire molti pensieri tra cui: “è un buon momento per comprare, i prezzi sono vantaggiosi” “con la fine della guerra ci sarà un nuovo rally”, ma anche “aspetto un po’ perché ora la situazione è troppo volatile” e “meglio entrare sul mercato fra un annetto così sono sicuro”. Tutte frasi che non hanno valore pratico. Lo abbiamo ripetuto più e più volte: prima s’investe e meglio è, grazie all’azione della capitalizzazione composta degli interessi. Nel lungo periodo questi pensieri non hanno molto senso. Quanti riescono a riconoscere il momento perfetto per uscire ed entrare nei mercati? Pochi, pochissimi. Perfino i “guru” della finanza qualche volta si beccano la classica doccia fredda.
Ed ecco quindi la soluzione alla seconda sfida: prendere atto che, per ogni comune investitore, il market timing rasenta la “mission impossible”. E se anche una volta si azzecca, quasi sempre si finisce col comprare quando tutti comprano – con tanto di “sovrapprezzo” – e svendere quando tutti vendono. La cosa più saggia da fare, specialmente se si è giovani, è ragionare su un orizzonte temporale di lungo termine, dopo aver messo bene a fuoco bisogni, obiettivi e propensione al rischio.

Indici MSCI World e Bloomberg Global-Aggregate Total Return, rendimenti Credit Suisse Investment Yearbook 2021 (rendimento portafoglio bilanciato del 4% medio annuo al lordo dell’inflazione). Giulia inizia a versare 150 euro mensili dai 18 anni in poi, Marco decide invece di cominciare a investire a 30 anni 208 euro mensili e Federico a 44 anni investe 50.000 in un solo colpo. Tutti e tre riprenderanno i loro capitali a 65 anni. Chi avrà rivalutato maggiormente i propri risparmi? Come si evince dal grafico è Giulia a ritirare il capitale maggiore pur avendo complessivamente versato meno.

Elon Musk e il caso Signal
Il 7 gennaio 2021, Elon Musk consigliò ai suoi milioni di follower su Twitter di passare all’app di messaggistica Signal. Oltre ai download a valanga, il tweet diede il via a una corsa agli acquisti in Borsa del titolo Signal Advance, che arrivò a registrare un balzo complessivo del +6.350% da giovedì 7 a lunedì 11 gennaio.
Solo che il titolo Signal Advance nulla ha a che vedere con l’app Signal, che tra l’altro non era quotata in Borsa allora come non lo è oggi: Signal Advance Technologies è una società attiva nel settore della tecnologia applicata all’healthcare. Cosa accadde? In pratica, gli investitori si riversarono sul titolo senza verificare. E una volta partito il rally, entrò in scena anche l’effetto gregge, lo stesso che c’è dietro quei fenomeni noti come “meme stocks”. La volatilità dei meme stock e delle criptovalute e la velocità con cui i loro prezzi possono cambiare drasticamente li rende però molto più rischiosi degli investimenti tradizionali. Basta distrarsi per meno di 30 minuti e tornare a vedere che il portafoglio magari è crollato del 40%.

Un “gioco” che non si vince da soli: affidarsi al “gamemaster”
Come abbiamo accennato, le sfide appena citate si possono superare meglio e più in fretta se ci si rivolge alla consulenza di un professionista degli investimenti. Professionista che potrà aiutare a capire come distribuire i risparmi tra tutta una serie di possibilità, lasciandone una parte in liquidità ma investendo il resto in maniera diversificata. Diversificata e compatibile con i bisogni e obiettivi personali, tenuto conto che la formula vincente è il lungo periodo. Che, tra l’altro, consente di far fruttare di più e meglio la somma inizialmente investita anche grazie al meccanismo della capitalizzazione degli interessi. Senza cedere a paure né ai canti di pericolose sirene.

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