Tassi, inflazione, energia e non solo: torna l’ottimismo?

Contenuto elaborato da Financialounge per Fineco Bank

IN BREVE

  • Dall’inflazione, il vero grande nemico dei risparmiatori e delle famiglie, arrivano segnali che rendono più costruttive le prospettive per gli investitori.
  • Le previsioni vedono un taglio dei tassi nel 2024 e della recessione, tanto annunciata, non sembrano esserci tracce.
  • Storicamente gli anni delle presidenziali USA coincidono con performance positive del mercato azionario, che potrebbe essere sostenuto anche dal disgelo Usa-Cina.

Forse non tutti se ne sono accorti, ma le nubi che si erano addensate sui mercati finanziari si stanno diradando e lasciano intravedere un clima più favorevole per gli investitori.

Cosa ha rasserenato l’orizzonte? Un insieme di fattori, a cominciare dall’inflazione, il vero grande nemico dei risparmiatori e delle famiglie.

Inflazione in frenata

I prezzi al consumo, infatti, stanno scendendo più delle previsioni. Si temeva che l’inflazione potesse continuare a mordere ancora per molto, mettendo a dura prova famiglie e imprese. Invece i prezzi al consumo stanno decelerando più del previsto, verso gli obiettivi fissati delle banche centrali.

Tassi di interesse vicini al picco

In parallelo, anche i tassi d’interesse giocano a favore degli investitori e ci sono buone probabilità di essere prossimi al picco. Grandi case d’investimento come Goldman Sachs, Morgan Stanley e UBS nelle loro prospettive per l’anno prossimo parlano del taglio dei tassi nel corso del 2024. I tassi, ad ogni modo, non sono un problema, almeno dal punto di vista dell’investitore. Per la semplice ragione che rendimenti alti più a lungo permettono di disporre nel reddito fisso di diverse opzioni d’investimento, come non si vedevano da un decennio, per allestire portafogli bilanciati durevoli.

Nessuna recessione all’orizzonte

Si è inoltre parlato molto di rischio recessione di cui, numeri alla mano, non c’è traccia. Non solo: al momento non si vede nessun significativo rallentamento dell’economia all’orizzonte. Anzi, proprio in questi giorni le previsioni della Commissione Europea parlano di una recessione tecnica di modesta entità per il 2024, mentre già si osservano segnali di ripresa. La BCE, dal canto suo, nelle “Proiezioni macroeconomiche” di settembre aveva annunciato che l’economia dell’area Euro dovrebbe crescere dello 0,7% nel 2023, dell’1,0% nel 2024 e dell’1,5% nel 2025.

Primi segnali di disgelo USA-Cina

Sull’altra sponda dell’Atlantico, l’economia USA continua a sorprendere in positivo: in base alla stima preliminare, nel 3° trimestre del 2023 il Prodotto Interno Lordo ha registrato un aumento del 4,9% rispetto al +2,1% del trimestre precedente, e superiore al 4,7% del consensus degli analisti. Incoraggianti anche i segnali di disgelo USA-Cina arrivati dal recente summit a San Francisco tra il presidente cinese Xi Jinping e quello americano Joe Biden, che potrebbero contribuire a raffreddare le tensioni geopolitiche internazionali e ad alimentare la crescita economica globale.

Emergenza energetica rientrata

Per quanto riguarda poi l’emergenza energetica, che 12 mesi fa aveva messo in apprensione l’Europa per i possibili blackout (in particolare a causa del conflitto in Ucraina), si può notare come i prezzi siano tornati su livelli meno critici e comunque più gestibili anche grazie al lavoro di approvvigionamento di fonti diverse da Paesi stranieri.

Prospettive costruttive per gli investitori

Alla luce di tutti questi significativi miglioramenti negli aspetti chiave che guidano i mercati, le prospettive per gli investitori si fanno costruttive. Dopo un periodo caratterizzato da molte incertezze e fattori che potevano ostacolare le aspettative, sembra delinearsi un cauto ottimismo sul mercato come osservato dall’andamento delle Borse, con l’indice S&P 500 di Wall Street ritornato sopra quota 4.500 punti.

Rally di fine anno ed elezioni presidenziali USA nel 2024

D’altra parte, le serie storiche insegnano che a fine anno gli indici di Borsa tendono a fare bene e non sarebbe una sorpresa se anche nel 2024 venisse confermata questa tradizione favorevole agli investitori. Guardando avanti, ma restando in tema di statistiche, vale la pena ricordare che negli anni in cui si tengono le elezioni presidenziali statunitensi il mercato azionario registra di solito performance positive. E nel 2024 gli elettori americani saranno chiamati a scegliere il 47esimo presidente.