Buone notizie dal Rapporto dell’OCSE

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IN BREVE

  • Ultimo rapporto OCSE: l’economia globale continua a crescere.
  • I principali mercati azionari registrano performance annuali decisamente positive.
  • I dati offrono un quadro incoraggiante, ma le sfide a cui prestare attenzione non mancano.

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“Il nostro compito è trovare alcune cose intelligenti da fare, non stare dietro a ogni benedetta cosa nel mondo”. Così disse l’economista e imprenditore statunitense Benjamin Graham: una citazione appropriata da tirare fuori quest’anno.

I dubbi sulla direzione che prenderanno i mercati ci attanagliano infatti da ormai un paio di anni, tra previsioni di cigni neri incombenti o grandi rimbalzi economici inaspettati. Ma, come diciamo sempre, le previsioni lasciano il tempo che trovano. Quello che conta sono i dati (oltre a una gestione ottimale dell’asset allocation), e quelli attuali sono confortanti.
La preoccupazione che l’ambiente macroeconomico potesse indebolirsi in un contesto di tassi di interesse più elevati sembra ormai scemare. A oggi, i dati macroeconomici sono risultati migliori rispetto alle aspettative, come testimoniano le analisi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), che ha pubblicato l’ultimo outlook economico1 proprio la scorsa settimana.
I dati ci dicono che non solo la recessione non si è verificata, ma la crescita economica sta continuando a rivelarsi solida.

Continua la resilienza dell’economia occidentale

Negli Stati Uniti, la lettura preliminare del PIL del primo trimestre ha mostrato un progresso dell’1,6%2 : un dato decisamente positivo, seppure in rallentamento rispetto al 3,4% del trimestre precedente. Sostenuto, tra l’altro, da un mercato del lavoro sempre molto forte: nel mese di aprile, gli occupati non agricoli sono aumentati di 175.000 unità, mentre il tasso di disoccupazione si è attestato al 3,9% (dal 3,8% di marzo), rimanendo al di sotto della soglia del 4% per il 27esimo mese consecutivo.
Più lenta, ma in miglioramento, la crescita dell’eurozona, dove il PIL del primo trimestre ha registrato un progresso dello 0,4% su anno (secondo le stime preliminari dell’Eurostat)3.

A livello globale l’inflazione rallenta e lascia spazio alla crescita

“Il PIL globale è atteso al 3,1% nel 2024, in linea con l’anno precedente, mentre nel 2025 la crescita dovrebbe raggiungere il 3,2%, spinta da un miglioramento dei redditi reali e da tassi di interesse inferiori”, si legge sempre nel report OCSE. Quanto alla dinamica dei prezzi, l’inflazione complessiva nei Paesi OCSE dovrebbe attestarsi al 5% nel 2024 e scendere al 3,4% nel 2025. Entro la fine del prossimo anno, poi, il dato “dovrebbe tornare verso i livelli target nella maggior parte delle economie”.

In generale, scrivono gli analisti dell’OCSE, “nell’economia globale ha iniziato a farsi strada un cauto ottimismo, nonostante una crescita ancora modesta e la permanenza dell’ombra dei rischi geopolitici”. L’inflazione “sta scendendo più velocemente del previsto e il mercato del lavoro rimane forte, con un tasso di disoccupazione estremamente basso e una fiducia in ripresa nel settore privato”.

Certo, precisa il report, la ripresa si sta verificando un po’ a macchia di leopardo, con velocità diverse a seconda delle regioni. In Italia, per esempio, il Prodotto Interno Lordo dovrebbe crescere dello 0,7% nel 2024 e accelerare all’1,2% nel 2025, grazie agli investimenti nel settore casa, all’aumento dei salari nei contratti nazionali e alla stabilizzazione dei prezzi.

“Pur in presenza di forti tensioni geopolitiche a livello internazionale, i rischi per la stabilità finanziaria in Italia sono in lieve riduzione, anche per effetto del favorevole andamento dei mercati”, conferma l’ultimo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria della Banca d’Italia4. “Sebbene ancora fragile, il quadro macroeconomico si è stabilizzato, in un contesto caratterizzato da solidità del mercato del lavoro, consolidamento del processo di disinflazione e miglioramento del saldo delle partite correnti. Le più recenti previsioni prefigurano inoltre un rafforzamento della crescita nella seconda parte dell'anno”.

Anche il Fondo Monetario Internazionale5 ha confermato di recente di attendersi una crescita lenta ma costante quest’anno e il prossimo per l’economia globale, grazie soprattutto al contributo degli Stati Uniti, mentre per la zona euro e per la Cina la ripresa sarà più graduale.

Sfatiamo il “mito” del sentiment negativo

Insomma, la preoccupazione che l’ambiente macroeconomico potesse indebolirsi in un contesto di tassi di interesse più elevati e tensioni geopolitiche persistenti sembra ormai scemare, come testimoniano anche le analisi dell’OCSE. E i mercati azionari sembrano guardare essenzialmente a questo, al netto di qualche oscillazione momentanea in scia alle notizie dal fronte geopolitico o alle attese altalenanti sulle mosse delle banche centrali: da inizio anno l’indice statunitense S&P 500 guadagna oltre l’8%, mentre l’Eurostoxx 50 registra una performance year-to-date del 9,8% (al 6 maggio 2024) e l’indice MSCI World viaggia sul +7,7% (in questo caso, i dati ytd si fermano al 30 aprile).

Questo non vuol dire che i problemi non esistano. Le incognite a livello geopolitico restano e la dinamica dei prezzi continua a essere un fattore da monitorare con attenzione, per comprendere la rotta delle politiche monetarie delle banche centrali che hanno ricadute concrete sulla vita di tutti i giorni (basti pensare alla rata del mutuo) e sugli investimenti.

Tutti aspetti a cui prestare attenzione quando si investe. Qui la regola numero uno resta la diversificazione delle fonti di rischio: non solo a livello geografico – fondamentale per suddividere il rischio di mercato, valutario e geopolitico – ma anche a livello settoriale, tra diverse asset class e tipologie di investimento.

Non solo. Come abbiamo detto tante volte, è fondamentale restare concentrati sui propri obiettivi di lungo termine: per chi è disposto a restare investito infatti, c’è una buona probabilità di tornare a guadagnare anche se si dovesse iniziare a investire in un momento in cui il mercato è sui massimi – a patto di riuscire a tenere i nervi saldi quando si attraversano eventuali momenti di correzione


1https://www.oecd.org/economic-outlook/may-2024/
2https://www.bea.gov/data/gdp/gross-domestic-product
3https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-euro-indicators/w/2-30042024-bp
4https://www.bancaditalia.it/media/notizia/rapporto-sulla-stabilit-finanziaria-n-1-2024/
5https://www.imf.org/en/Publications/WEO/Issues/2024/04/16/world-economic-outlook-april-2024

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